13 Dic IL COUNSELING NEI MOMENTI DI LAVORO DELLA VITA
Hai mai vissuto momenti di spaesamento lavorativo?
Hai mai vissuto momenti di incertezza lavorativa?
Queste domande che ti rivolgo e sulle quali vorrei tu ponessi la tua attenzione, riguardano sia la fase iniziale e cioè quando ti sei o ti stai affacciando al mondo lavorativo, e sia se ti siano o ti stanno accadendo durante la fase di vita del tuo lavoro.
E ti faccio queste domande perché le difficoltà che s’incontrano e all’inizio e durante e alla fine del ciclo lavorativo possono essere molteplici.
Queste problematiche spesso e volentieri derivano dalla difficoltà a far coincidere l’immagine che abbiamo di noi con l’immagine professionale
che sono in realtà in una stretta interdipendenza, una reciproca costruzione.
Cioè tutte e due le componenti a differenza di quanto si possa pensare s’intrecciano e si contaminano e vanno a formarci e plasmarci durante il nostro percorso di vita e una è strettamente correlata all’altra.
Ora! Se fra l’immagine che abbiamo di noi stessi e l’attività lavorativa c’è una sana reciproca costruzione e cioè ci piace fare ciò che facciamo e ci eleva, allora tutto e tutta la nostra vita procederà da pari passi ed in maniera sana.
Ma quando c’è troppa differenza, non coerenza, si generano situazioni potenzialmente distruttive.
Ad esempio nello sciogliere ed orientarsi verso l’attività lavorativa bisogna sapere chi si è ed in genere questo del che si è, è una domanda che raramente viene fatta ai giovani. Spesso gli si dice “che vuoi fare” quasi mai gli si chiede “chi vuoi essere” in realtà è necessario conoscersi per sapere a che tipo di attività è bene poi rivolgersi.
Questo soprattutto nella giovinezza non è ben chiaro, proprio perché siamo nella fase di costruzione di una propria identità, quello che Carl Gustav Jung chiamava “Il principio di Individuazione”.
Bene, in questo il Counseling fa proprio al caso nostro!
L’individuazione del “Chi si è” è esattamente uno dei ruoli fondamentali del Counseling.
Quante situazioni lavorative abbiam visto tipo fenomeni di Mobbing, i conflitti con i colleghi…Ecco in queste situazioni, se uno è sicuro di sé, se uno sa chi è, sicuramente riesce a rimanere centrato e risoluto anche davanti a simil problematiche.
Quindi si il Counseling, fa decisamente al caso nostro perché tramite una più chiara idea di noi stessi, dei nostri valori, delle nostre aspirazioni come individui avremo anche una miglior vita lavorativa.
Un altro momento assolutamente critico è l’uscita del lavoro.
Si sa che chi va in pensione, non sa più che fare, deve reinventarsi. Lì è praticamente necessaria una funzione di recupero della propria identità che spesso in una vita lavorativa viene dispersa. Ci si identifica nel lavoro che svolgiamo e quando è finito ci si può sentire persi.
Figuriamoci poi quando l’uscita dal lavoro non è fisiologica come nel caso del pensionamento, li si sa che si va in pensione e stop ma quando è “patologica” come nel caso del licenziamento o ancora peggio del fallimento e proprio lì che ci si sente distrutti e tante volte questo comporta conseguenze estreme.
Maggior consapevolezza e conoscenza di noi stessi aiuta a passare ed attraversare la vita del lavoro ed è fondamentale per questo.
Tutte le altre forme che normalmente vengono messe in atto per aiutare, aiutano cercano di aiutare dando dei consigli su che fare, o magari spiegando cosa bisogna fare o non fare ma non intervengono su “Chi essere”, ma solo su cosa fare.
In questi momenti il ruolo del Counselor può essere veramente fondamentale, e non voglio esagerare, può veramente salvare la vita o comunque può aiutare ad avere una vita lavorativa sana e proficua.
Edmondo Cesarini