Abstract Relatori 16° Congresso Nazionale S.I.Co.

Relatori 16° Congresso Nazionale S.I.Co.

 

Dr.ssa Antonella Selvaggio presenta Patrizio Paoletti

Presidente dell’Istituto di Ricerca della Fondazione omonima, indaga i temi della sincronicità celebrale, del problem solving, della creatività e lo sviluppo sostenibile.

Autocoscienza e autoconsapevolezza nel nostro tempo

 

Note biografiche

Psicologa Psicoterapeuta Counselor

 

 

Dr.ssa Selene Calloni Williams

Estasi e non-dualità: l’esperienza estetica come alternativa al modello terapeutico

 

La bellezza salverà il mondo? Anche se il mondo non fosse salvabile, il singolo individuo può sempre farcela!

In una civiltà desacralizzata i modelli terapeutici sono prigionieri di una prospettiva oggettivista e materialista. Un simile paradigma terapeutico, se propagandato ad oltranza, finisce per essere visto come l’unico modo per affrontare disagi, problemi, disturbi.

I grandi cammini spirituali, come lo yoga e la meditazione, non nascono da una visione analitica, oggettivista, non prendono avvio da una prospettiva letteralista e materialista, ma da una visione simbolica e sacra del mondo e dell’uomo.

Essi possono darci molto, non come terapie alternative (questo è un modo riduttivo di vederli), ma come alternative al paradigma terapeutico desacralizzato. Io vedo la figura del counselor come quella di un nonterapeuta, che opera al di fuori delle categorie analitiche di salute e malattia, intento a fare psicologia poiché “amante della psiche”, un appassionato del “fare anima”.

Note biografiche 

Scrittrice, documentarista, antropologa, Selene Calloni Williams è autrice di numerosi libri e documentari su psicologia ed ecologia profonda, sciamanismo, yoga, filosofia e antropologia. In Oriente, in Sri Lanka, SCW studia e pratica, per svariati anni, la meditazione buddhista theravada e viene iniziata allo yoga esoterico e sciamanico. È nell’isola di Sri Lanka, nell’eremitaggio della foresta del Venerabile Gata Thera, dove praticava meditazione- che Selene raggiuge il samadhi (uno stato di profonda non-dualità) a 21 anni (descriverà la sua esperienza nel libro “Mindfulness Immaginale”, edizioni Mediterranee). Tornata in Europa, si laurea in psicologia e ottiene un master in screenwriting. Incontra quindi, in Svizzera, il celebre psicoanalista James Hillman che la inizia al mondo alchemico della psicologia del profondo e alla visione immaginale. SCW ha anche trascorso numerosi anni in Siberia e Mongolia dove ha approfondito la conoscenza delle tradizioni sciamaniche dal vivo insegnamento degli sciamani turco- mongoli, altaici e buriati. Sullo sciamanismo turco-mongolo ha scritto diversi libri disponibili in italiano e russo e ha realizzato diversi documentari in lingua italiana. SCW è l’iniziatrice del “metodo simboloimmaginale” o “approccio immaginale” e della scuola italo-svizzera degli immaginalisti. L’approccio immaginale è applicato a varie tecniche e discipline nell’ambito delle professioni fondate sulla relazione d’aiuto e nel campo della crescita personale. SCW è relatrice internazionale. Ha partecipato a numerosi convegni e congressi al fianco di grandi personaggi come James Hillman, Raimon Panikkar, Karan Sing. Ha tenuto lezioni e conferenze in diversi atenei in Italia e all’estero. È stata intervistata in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche. In Italia il suo best seller più venduto è “Il profumo della luna”, edizioni Studio Tesi.  Negli Stati Uniti è da anni relatrice al SAND, Science and Non-duality Conference. Sempre negli Stati Uniti ha avuto grande successo il suo libro “Mother Mantra, the Ancient, Shamanic Yoga of Non-duality”, pubblicato da Inner Traditions. La tradizione del Mantra Madre è il cuore del complesso di pratiche dello Yoga Sciamanico. Lo Yoga Sciamanico e il Mantra Madre si sono ampiamente diffusi in Europa e negli USA grazie agli insegnamenti di Selene e dei suoi allievi che oggi sono migliaia nel mondo. L’insegnamento dello Yoga Sciamanico ha preso il via di recente anche in Giapppone. Lo Yoga Sciamanico lavora in stati ampliati di coscienza, in cui l’unione corpo- emotività-mente-anima è intensa e impeccabile, ciò permette al praticante di raggiungere elasticità, di rinforzare la muscolatura, di bruciare grasso, di attivare il metabolismo, di abbassare il livello dell’ormone dello stress nel sangue, di alzare le difese immunitarie in minor tempo e in modi più efficaci. In qualità di life coach è conosciuta per aver scritto i bestseller “Diverso e vincente” e “Ci credo, ci riesco”, che  è stato definito il migliore libro sulla crescita personale pubblicato in Italia (magazinepragma). Le sue tecniche di allenamento portano le persone ad espandere il loro vero potenziale e sono ampiamente usate in molte organizzazioni. I suoi libri stanno aiutando molte persone nel mondo a realizzare la vita che vogliono nella dolcezza dell’incanto, nel piacere e nella gioia e nella consapevolezza della fondamentale importanza dell’attimo presente. Il suo messaggio è dolce ma forte e penetrante, la sua guida è un’iniziazione, un vero rito di passaggio.

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Prof. Vito Antonio Amodio

Indagini Neuroscientifiche della coscienza spirituale: analisi critica”

 

Il titolo, credo, possa ben riassumere le straordinarie acquisizioni messe a disposizione dalle neuroscienze con le nuove prospettive in un campo, quale quello spirituale, fino ad ora ritenuto di competenza esclusiva delle religioni. La relazione si prefigge di esaminare in tono semplice e divulgativo, il funzionamento, potenzialità (e limiti) delle (neuro) tecnologie di Brain Imaging e degli strumenti utilizzati nella ricerca, della esperienza spirituale. Nel rapporto tra spiritualità e strutture cerebrali, tra preghiera e neuroteologia , si aprono nuovi orizzonti di indagine non solo scientifica, ma anche in campo teologico, psicologico e antropologico.

Note biografiche:

Dirigente Medico presso l’ASL di Ba
Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta
Dottorato di Bioeticaconseguito presso l’Università Cattolica ” Agostino Gemelli” di Roma.

Già docente  a contratto di Bioetica presso la Landesfachhoschule  ( Scuola Superiore Sanità  per le professione sanitarie di Bolzano).

Le mie ricerche riguardano lo sviluppo  delle applicazioni delle nuove  Neurotecnologie nell’ambito della diagnosi  e del trattamento delle  patologie neuropsichiatriche , gli aspetti etico-legali e i problemi neuroetici emergenti dagli sviluppi neuroscientifici.

Pubblicazioni di studi su ” Medicine, Health, Care and Philosophy” e in volumi collettivi, tra cui Neuroscienze e Persona, interrogativi e percorsi etici ( 2010)

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Dr.ssa Aurelia Gagliano

Al Centro…il tuo sollievo, essere in relazione (un es di Alzheimer)

 

In un’epoca denominata da forti accelerazioni tecnologiche e da un’eccessiva denominazione dei piu elementari bisogni umani, recuperare capacità empatiche, gestire al meglio, per superarle, varie difficoltà emotive appare arduo.

Ciò non di meno, pur se viviamo in una società nevrotica, non possiamo dire assiomaticamente che la sofferenza psichica sia attribuibile tutta o soltanto ad essa, tout court, poiché individuo e ambiente fanno parte di uno stesso campo, sono elementi di un intero. Argomentando piu in dettaglio si può affermare che le difficoltà del singolo individuo nascono nel momento in cui i bisogni entrano in conflitto con quelli sociali. Ecco il dilemma. In definitiva l’equilibrio psico-fisico del soggetto dipenderebbe dalla risposta o dal modo in cui noi viviamo le sollecitazioni esterne.

Di conseguenza per un salutare stato emotivo della persona, questa dovrebbe principalmente prendere coscienza della struttura/complessiva del suo copione di vita. E ciò con interventi di aiuto secondo necessità, il primo dei quali può essere essenziale per una corretta eziologia, ossia l’ascolto attento e amorevole di ciò che lo ha reso inquieto e sofferente.

La salute, così come la malattia, non esistono nel vuoto sociale, ma si inseriscono in contesti relazionali e culturali, nelle opinioni delle persone, interagendo con i valori, le tradizioni e le immagini circolanti in una determinata società. Il sociale struttura e crea sia la nostra conoscenza di “malattia”, sia la stessa “malattia” in riferimento a dimensioni ideali e normative, fortemente connotate da “valori, valutazioni e ideologie”.

 

Note biografiche:

Laureata presso l’università di Urbino in psicologia ha frequentato la scuola triennale AIPAC col prof FRANCO NANETTI a Pesaro ha poi fatto sempre aggiornamenti e sostenuto la tesi dal tutolo “SVILUPPO TEORICO E APPLICAZIONI DI UN PROPRIO MODELLO DI COUNSELING: GESTALT COUNSELING A MEDIAZIONE CORPOREA APPROCCIO INTEGRATO”. Da allora si è sempre aggiornata. Ha frequentato vari corsi e master. Si occupa di psicologia clinica e della formazione, di attivare il counseling ad ogni livello sociale, di counseling scolastico e inclusione scolastica BES e DSA, formazione agli insegnanti. Utilizza test psicodiagnostica (somministrazione ed interpretazione di vari test per adulti e bambini).  Iscritta come CTU presso il tribunale di Foggia. Professional Expert Counselor, progettista della formazione europea. Esperta in counseling a mediazione corporea, autrice di articoli, ha all’attivo una propria sperimentazione. Collabora con enti, scuole, comuni. Impegnata nelle RELAZIONI.

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Dr.ssa Fiorella Bruna La Musta e Team Associazione Risvegli

Essere disponibili al divenire.

La componente naturale e culturale del giudizio, la sua utilità e il pre-giudizio

I nodi nella professione e nel quotidiano.

 

Questo intervento nasce da riflessioni post supervisioni sul tema congruenza, non giudizio e principio di fragilità.

Tutti partiamo da fattori comuni, la triade rogersiana, lo sviluppo (togliere viluppi) delle qualità umane, che richiedono competenze, conoscenze che si traducono in azioni coerenti e congruenti, si dovrebbero tradurre in azioni congruenti.

Il sapere, il saper fare, il saper essere e noi aggiungiamo il divenire come possibilità di movimento e tendenza alla trasformazione da uno stato precedente ad un altro.

siamo sicuri di essere congruenti nella professione? e se in questo campo abbiamo strumenti che ci consentono di verificare la nostra congruenza, nella vita come la esperiamo?

Dobbiamo ricordarci che noi counselor, aggiungerei noi persone, al di là della distinzione di ruoli siamo catalizzatori di cambiamento, individuale e quindi sociale; siamo responsabili della cultura che promulghiamo.

L’Amazzonia, il Congo, la Siberia che bruciano, il tema migranti, potremmo fare una mappa delle ingiustizie sociali e delle guerre in atto, per chi è social ha assistito a campagne di odio indicibili e di fronte a sollecitazioni sull’argomentare un posizionamento che preservi i valori dell’essere umano pro-vita, la risposta anche di tanti colleghi e colleghe è stata “noi siamo per il non  giudizio” “ noi non possiamo giudicare”

Uno scollamento stupefacente, nelle radici del counseling si parla di valori provita, di rispetto del cliente e di fiducia nella sua capacità di autorealizzazione, di fiducia nelle sue qualità umane quali la gentilezza, la compassione, la benevolenza, l’accoglienza e altro.

Allora vorrei fare una piccola distinzione tra assenza di giudizio e sospensione del giudizio quindi del pre-giudizio.

Il giudizio è una componente naturale e culturale, fa parte del processo di crescita e del funzionamento dell’essere umano (slide sul funzionamento).

Non si tratta quindi di non giudicare quanto di superare i pre-giudizi che impediscono la possibilità’ di imparare e apprendere, di sospendere quel giudizio che inevitabilmente si crea.

Ma anche quando ci siamo messi nei panni dell’altro per generare un incontro autentico non significa non prendere una posizione anche con assertività sapendola argomentare.

Quindi siamo sicuri di essere congruenti con i valori del counseling nel quotidiano?

E ancora……

In supervisione mi capita spesso di incontrare il giudice più temibile in assoluto…noi stessi, poiché è stato costruire un alto ideale del counselor che non contempla il principio di fragilità.

Ho costruito l’albero delle parole chiave.

Ascolto attivo empatia non giudizio autenticità congruenza

Restituzione  feedback domande aperte chiuse, osservazione di se’ dell’altro, cura del setting, contratto, deontologia quindi attenzione a non spaziare in ambiti propri di altre figure professionali o  nel passato come se l’albero non avesse radici, rimanere nel qui e ora, non creare soluzioni ma co-costruire con il cliente, aiutarlo ad aiutarsi nell’empasse esistenziale ,non interpretare, essere sempre positivi con lo sguardo alla soluzione, promuovere le qualità umane, quindi conoscenza dell’essere umano e dei suoi processi di crescita, dei cicli di vita, della comunicazione interpersonale, delle dinamiche sociali, delle culture di appartenenza, gli atti caratterizzanti,  aggiornamenti professionali costanti, supervisioni, iscrizioni, registri, sicuramente ho dimenticato qualcosa.

Ideale alto che spesso crea frustrazioni, sensazioni di fallimento, di incapacità e di timore di andare in supervisione

Abbiamo passato anni a tentare di definirci raccontando cosa non è il counseling, cosa non fa il counselor.

La maggior parte del tempo era dedicata ad imparare ciò che veniva insegnato, differente dall’apprendere cioè fare esperienza diretta delle nostre radici, dei tanti personaggi che abitano il nostro mondo interiore, noi counselor non siamo immuni da tutto questo, e non è patrimonio esclusivo di figure professionali precise, stiamo parlando di vita, di cultura, di poesia, di evoluzione, di trasformazione.

Spesso a poco vale mettere al servizio l’attitudine di valorizzare il buono che hanno fatto prima di passare a evidenziare le aree sensibili.

Spietati con noi stessi.

Viviamo in una società ove è richiesta un’immagine impeccabile, performante, sempre positivi, e forse quest’immagine l’abbiamo alimentata anche noi counselor, per distinguerci, per creare un’identità, trascurando l’elemento umano della molteplicità degli opposti, della “concorde discordia” tra fragilità, come frammento prezioso dell’anima, e forza per ripartire con rinnovata consapevolezza.

Tra l’umiltà, culla dell’umanità e la disumana perfezione.

Tra protocolli e l’unicità e la creatività’ del counselor nel processo di counseling.

Cosa posso fare quindi con me e con gli altri?

Costruire un senso associativo, cooperativo, di confronto, creare progetti, contaminazioni di stili, integrazioni, visioni, comporta fatica, tempo, energie che a volte mancano, ma credo che non abbiamo altra scelta per evitare il cristallizzarsi di saperi e perdere il treno di fiorire come umanità.

 

Note Biografiche

Fiorella Bruna La Musta – Presidente Associazione Risvegli – Relazioni per il Cambiamento

Con la partecipazione del Team Associazione Risvegli

Federica Vittori 

Elena Stivali

Aurora Cesarano

Katia Cesarano -Edoardo Rossi

Maria Cristina Osnaghi

Elisa Legnani

 

Progetto di Fiorella la Musta allo scopo di formare e riunire professionisti nella relazione d’aiuto e del benessere, che desiderano mettere al servizio dei singoli e del sociale le proprie competenze.

L’obiettivo è diffondere una cultura dell’ascolto inclusiva e creare reti sociali di supporto.

Lo scopo è restituire progettualità all’individuo, all’interno della comunità, attraverso un agire consapevole con progetti mirati e attività di in-formazione.)

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Dr.ssa Enrica Scambia

 

Il Counseling: un percorso personale prima che  professionale.

Essere d’esempio: la chiave del vero professionista

 

Noi stessi, prima dei nostri clienti, ci siamo trovati di fronte alle sfide della vita. La scelta di intraprendere un percorso di crescita e trasformazione è ciò che ha condotto ognuno di noi a divenire un professionista del counseling. Solo conoscere le asperità del percorso, gli ostacoli, le salite e le discese ci rende capaci di accompagnare altri sulle stesse vie, mantenendoci saldi alla guida.

 

Note Biografiche

Docente del sistema Rio AbiertoProfessional Expert Counselor S.I.Co.

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Dr. Andrea Di Carlo

Momento per momento. Qui e ora. Presenza. Attenzione.

La Mindfulness strumento di conoscenza, consapevolezza e congruenza per il counselor.

 

Note Biografiche

Professional Counselor, Istruttore senior di Mindfulness e MBSR

Laureato in Fisica e in Scienze tecniche psicologiche

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Dr.ssa Paola Pietrangeli

Tu chiamale se vuoi… emozioni

 

Le immagini hanno la possibilità di dare molteplici significati in un tempo definito e in uno spazio delineato. Attraverso l’immediatezza visiva del film “Il Discorso del Re” del regista Tom Hooper si è cercato di porre l’attenzione e l’osservazione sull’intero processo della relazione d’aiuto che viene narrata nel film.

L’ascolto attivo può dare la possibilità di comprendere il significato profondo di ciò che viene comunicato dall’altro e le risposte emozionali sono alla base di questo processo. Nella storia del futuro re Giorgio VI le relazioni famigliari hanno creato emozioni legate alla paura e alla inadeguatezza che bloccando le sue reali potenzialità hanno tracciato nel suo animo una profonda disistima.

Sarà un “non dottore” ad aiutare Bertie a riprendere contatto con le proprie potenzialità e ritrovare la propria determinata e forte “voce”. Vediamo come

 

Note Biografiche

Laureata in Pedagogia presso l’Università di Roma Tre; Laureata in Scienze Motorie presso l’Università di Tor Vergata;  Diplomata all’ ISEF  di Roma ; Specializzazione in Intercultura presso l’Università di Roma Tre,  Antropologa Esistenziale presso lo IAPE di Roma, Professional Counselor  S.I.Co.

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Prof.ssa Giovanna Borrello

Il counseling come pratica filosofica di trasformazione di Sé

 

Il Counseling filosofico è un counseling che ha come strumento la Filosofia, non   nella sua accezione teorico-accademica, ma nella sua accezione pratica. Non si tratta di una filosofia come mera trasmissione di sapere ma come trasformazione di Sé. Questo processo di cambiamento si realizza attraverso il dialogo socratico, la comunicazione esistenziale di Jaspers, le pratiche filosofiche del Pensiero della Differenza che è l’unica corrente di filosofia pratica attuale.

 

Note Biografiche

Presidente Associazione Metis – Napoli

Docente di filosofia e bioetica della Uni Federico II di Napoli è tra le filosofe italiane del Pensiero della differenza.  ha scritto su Simone de Beauvoir,ma soprattutto su S. Weil  Ha partecipato a vari gruppi femministi: dalla Comunità Filosofica Femminile Diotima di Verona al Centro Virginia-Woolf di Roma. Ha fondato insieme ad altre una tra le poche riviste femministe del SUD:“Madrigale”. Ha scritto e scrive: su diverse riviste femminili e femministe come DWF e Collana di Perle  ancora oggi su AdaTeoriaFemminista e Il Paese delle donne. Collabora con la Repubblica di Napoli.

Counselor filosofico, anche per bambini e adolescenti, Supervisore, Trainer , Referente S.I.Co. Società Italiana di Counseling per la Regione Campania ha fondato nel 2007 l ‘Associazione Metis che promuove Corsi di Alta Formazione in Counseling filosofico in tre città italiane : Napoli, Catania, Roma. Ha scritto sull’argomento  scritto numerosi testi  tra cui “La filosofia come Cura. Jaspers filosofo e medico”; “Counseling filosofico tra differenti Pratiche e Culture”. in AAVV, “Pensiero Meditazione Ragionamento, la filosofia in esercizio”, Mimesis 2010; “ Le pratiche filosofiche delle donne. Hersch, Zambrano, Weil, Irigaray” in Rivista Italiana di Counseling filosofico, Anno.2009. . E’ di Giugno il suo ultimo libro, che raccoglie articoli e saggi pubblicati nel corso della sua lunga attività filosofica  e politica dal titolo “Filosofia in pratica e Pratica in Filosofia,Una Autobiografia Filosofica.

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Dr. Petro Bonanno – Dr.ssa Carla Costanzo

Counseling: non solo professione

 

La missione intrinseca alla professione di Counseling può diventare risorsa per chi si appresta a questa area lavorativa. La consapevolezza dei propri vissuti nella scelta di diventare Counselor determina responsabilità e autenticità nella professione.

 

Note Biografiche

Pietro Bonanno – Medico, psicoterapeuta, Direttore della Scuola triennale di Gestalt Counseling Integrato HERMES
Carla Costanzo – Psicologa, psicoterapeuta, docente della Scuola triennale di Gestalt Counseling Integrato HERMES.

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Prof. Idalgo Carrara

La personalità del Counselor e la pratica del Counseling

 

Il senso del “particolare” titolo del 16° Congresso è anche l’esigenza di saperne di più sui percorsi interni della personalità per poter essere, sempre meglio, competenti nel trattare in maniera adeguata le persone che vengono a trovarci.

Una discussione generativa di frutti condivisibili, ossia costruttiva, non può che iniziare da una domanda, antica e sempre rinascente, nella storia del pensiero: “Che cos’è un essere umano?”, Qual è la sua questione, che è congruente al suo desiderio, alla sua felicità, alla sua vocazione e cioè al suo amore?

Poiché un uomo, donna compresa, è qualcosa che va oltre il corpo che possiede perché è qualcosa di più del lavoro che svolge e della posizione sociale che occupa, dato che sono solo alcuni aspetti con i quali esprimiamo noi stessi: la natura di ciò che sta alla base dell’oggetto della ricerca, inesorabile, dell’uomo è anche ciò che fa di lui una persona.

La personalità è dunque il riflesso esterno della nostra struttura interna ed è caratterizzata dalla sovranità individuale, dalla libertà e dall’integrazione sociale come si evidenzierà nella discussione.

Note Biografiche

Professional Expert Trainer Counselor a orientamento psicoanalitico, è cultore della materia nel dipartimento di filologia italiana della facoltà di Lettere e Filosofia nell’Università di Verona. Laureato in Scienze agrarie, Materie letterarie e Filosofia ha un passato di psicoanalista di Scuola lacaniana (Milano) e di docente di matematica, letteratura italiana e storia nelle scuole superiori dello Stato. Già assistente alla cattedra di Storia economica e sociale e di Italiano nelle Facoltà di Economia e di Lingue dell’Università di Verona. Presiede lo “Studium S. Agostino” (Psicoanalisi- Poesia- Senso religioso) che ha fondato. Scrittore di Libri, saggi e articoli su giornali e riviste specializzate.