29 – 30 novembre 2014
Congresso Internazionale S.I.Co.
Da: Counselor S.I.Co. Veneto
carissimi!
In poche parole il congresso S.I.Co di fine novembre è stata un’esperienza ricca e stimolante!
ed è stato bello viverla assaporando anche un bel senso di gruppo tra quanti di noi vi hanno partecipato.
Abbiamo chiesto a ciascuno di scrivere impressioni, idee, proposte e tutto ciò possa aiutarci a tenere traccia e memoria di questo congresso.
Vi proponiamo integralmente il contributo della collega Giovanna Stoppa che riassume con grande efficacia lo spirito di quanto vissuto; alcuni flash estrapolati da quanto inviato dagli altri colleghi.
Ci sarebbe piaciuto inviarvi tutto prima di Natale ma non ce l’abbiamo fattaJ
Ci sembra comunque un ottimo modo per iniziare il nuovo anno e augurare a tutti “buon counseling 2015” !!!
A presto
Emanuela e Anna
Semplicemente e con estrema sintesi, elenco i motivi per cui è stato importante andare al congresso S.I.Co.
- Ho respirato l’entusiasmo di counselors estremamente motivati ed innamorati del loro lavoro.
- Ho toccato con mano il salto di qualità fatto dalla S.I.Co. insieme ai suoi iscritti:i counselors S.I.Co. sono riusciti, soprattutto in alcune regioni, ad entrare a far parte delle istituzioni e a lavorare proficuamente e sinergicamente al loro interno.
- Il prof. Nanetti con profondità e poesia ha fatto risplendere le qualità del counselor nella relazione di aiuto.
- Claudia Casanovas chiudendo con la danza e dandoci un esempio di integrazione mente, corpo, spirito, ci ha vivificati con il movimento e fatto sentire che l’energia di ciascuno si poteva unire all’energia degli altri potenziandosi.
Giovanna Stoppa
Ho trovato stimolante sentire le diverse rappresentanti regionali spiegare le loro modalità di proporsi nei vari ambiti…(municipalità, scuole, sportello femminicidio, dipendenze, oncologia)…
…Da noi invece devi fare a gomitate per farti conoscere nel territorio, e inserirti in ambiti dove ci sono già figure ben posizionate e definite alla società.
…Nulla toglie che se ora iniziamo come gruppo a immeterci nel mercato attraverso un buon lavoro di marketing d’immagine, e di rete forse qualcosa si muove.
I tre principi: IDEE SERVIZI VADEMECUM sono sicuramente tre ottimi punti di partenza per iniziare a camminare con il piede giusto.
Monica Prandina
L’esperienza del convegno è stata per me assolutamente stimolante perchè ha dato un senso di appartenenza e fiducia nel fatto di vedere tante persone credere in qualcosa, a volte da soli ti dà l’idea di non fare nulla… Sentire che altre realtà si stanno approcciando in ambiti e modi diversi in tutto il territorio chi più, chi meno ti fa venire voglia di fare altrettanto.
Per l’anno prossimo consiglio vivamente a tutti di partecipare
…non bisogna sottovalutare l’intervento del prof. Bruscaglioni ……… che spiegava che se rendiamo vincenti le istituzioni ( per una nostra alta professionalità e per un risultato tangibile ) questo ci aiuta molto e aiuta le stesse istituzioni. e aiuta anche noi ad avere un valore e quindi un tornaconto economico in quanto lavoriamo e non facciamo volontariato. Il counseling visto quindi come generativo di un’azione.
Ilaria Tosatto
Come mia prima esperienza di Convegno dico che è stata ricca di bellissime iniziative e di persone che relmente si stanno dando da fare per sostenere alcuni dei moltissimi disagi che ci sono nel sociale e mi hanno resa felice di far parte di questo gruppo che a fatica sta facendo grandi passi per farsi riconoscere.
…nel Veneto , la figura del Counselor sembra sconosciuta alla gran parte delle persone… credo sia necessario fare una politica informativa a riguardo per far conoscere alle persone e alle istituzioni la nostra professione anche perchè , nell’epoca in cui siamo ce n’è tantissimo bisogno. Ed è anche giusto, visto che abbiamo avuto la nostra preparazione e abbiamo fatto tanto per identificarci come counselor, che riusciamo finalmente a mettere a frutto i nostri sforzi.
Lucilla Cunico
L’impressione del congresso è stata positiva sia per la partecipazione attiva dei presenti che per le relazioni dei relatori: pertinenti ed aggiornate. Ho apprezzato anche gli interventi, concreti, fiduciosi e aperti a prospettive future delle rappresentanti sul territorio veneto: Emanuela Schievano e Anna Mason che fanno posto a chi vuol darsi da fare in questa professione di aiuto ricca di speranze per l’avvenire…..
Penso che questa relazione interpersonale, detta “Counseling”, già così diffuasa nei paesi anglosassoni si stia affermando sempre meglio anche in Italia perchè piu’ adeguata alle domande del nostro tempo e perchè il Counselor offre ascolto, attenzione e rispetto a chi ha bisogno di ottenere un piu’ elevato stato di benessere chiarendo i suoi modi di vivere imputabili del proprio disagio.
Idalgo Carrara
Partecipare al convegno S.i.co. è stata un’esperienza davvero importante. é stata la prima occasione per sentirmi davvero un counselor tra i counselors, ho respirato un senso di identità condivisa ed un grande gruppo d’ascolto. L’entusiasmo e la passione dei tanti relatori hanno riacceso la speranza che molto di concreto possa essere fatto per favorire lo sviluppo e la comprensione della nostra professione.
…. Sico Liguria ha presentato un progetto per farci conoscere che ho trovato molto attuabile anche per noi: legarci alla presentazione e lettura di libri i cui temi possano in qualche modo dare al counselor che introduce il libro l occasione di far capire la nostra chiave di lettura dell’esistenza ( metodo fenomenologico, dialogo ermeneutico e circolarità ….) oppure per noi art counselor essere presenti a mostre d’arte o proiezioni di film. ….
Meraviglioso è stato l’intervento del prof. Nanetti che da solo sarebbe comunque valso lo sforzo di andare a Roma per ascoltarlo parlare per ore…
Colgo anche delle potenzialità per la nostra figura qualora ci permettano di lavorare in team con altre figure professionali in particolar modo nei settori socio sanitari in tutto quello che è prevenzione primaria per favorire la consapevolezza delle persone e la loro collaborazione in progetti di prevenzione per patologie come diabete o disturbi alimentari.
Lucia Possamai
Ciò che mi sento di restituire è la sensazione di libertà che mi ha lasciato la danza finale e che mi ha fatto pensare alla bellezza di questa professione che può restituire ai nostri interlocutori la “libertà di chiedere aiuto” e la certezza di appartenere a un’ampia rete di colleghi, disposti a costruire insieme a ciascuno di noi progetti e a condividere sogni realizzabili.
Maria Papisca